Monday, July 18, 2005

 

Ferie estive

Anche durante le ferie estive il nostro blog dà spazio ai commenti e messaggi dei corsisti del PCVO-Moderne Talen. La signora Ghise Reekmans (corso di conversazione) è andata in Slovenia. Ecco il resoconto del suo viaggio:

Caro lettore,
Sono appena rientrata dopo una vacanza in Slovenia, un paese che prima mi era sconosciuto. Lo spunto per questo viaggio è proprio stato un romanzo italiano "Franziska", dello scrittore Fulvio Tomizza, vissuto per molti anni a Trieste ma nato in Slovenia.
La trama del romanzo si svolge entro la cornice storica della Slovenia e di Trieste (Friuli Venezia Giulia), nel periodo 1900-1960.
Mi ha fatto molto piacere poter visitare tutti i posti descritti dal Tomizza. Mi sono sentita come se camminassi attraverso la storia del Novecento e le due guerre mondiali.
A parte i miei motivi privati per questo viaggio non posso fare a meno di raccomandare la Slovenia a tutti coloro che cercano la quiete e la natura limpida e intatta. La Slovenia è uno splendido paese, incantevole, ben curato, ben pulito e decisamente europeo. È un paese ancora a misura d'uomo. La gente è gentile con una cortese riservatezza. Non è mai invadente o rumorosa. Non si grida, invece si è tranquilli e premurosi. Il turista ci si sente coccolato e a suo agio.
Il nostro primo contatto con le "autorità" è stato più che soddisfacente. La macchina noleggiata (prenotata in Belgio tramite internet) ci aspettava già all'aeroporto di Lubiana. Era nuova di zecca. Aveva soltanto 35 km. I documenti venivano compilati con accuratezza, correntezza e sveltezza, senza ritardamenti inutili. La viabilità è ottima e il traffico non è denso perché ci sono soltanto due milioni di abitanti. Abbiamo percorso il paese dal nord al sud e dall'est all'ovest, dal mare alle montagne, dai piccoli paesini alla capitale, Lubiana. In ogni posto abbiamo provato la stessa scioltezza e gentilezza nei confronti del turista. A dire il vero, ci sono pochi turisti stranieri, a parte qualche italiano vicino alla frontiera italiana o qualche pullman inglese. Infatti non si vedevano dei turisti come noi che viaggiavamo da soli. A volte nei piccoli paesini, avevamo l'impressione di essere considerati degli ometti di Marte. I belgi in Slovenia??? Cosa mai udita...
Il tenore di vita è ottimo. Si hanno delle macchine nuove e si portano dei bei vestiti moderni. Tengono molto all'eleganza.
La lingua parlata con i turisti è l'inglese, ma tanti non parlano che il loro sloveno che, mi pare, sia difficilissimo. Alcune parole però abbiamo imparato. Dober dan (buongiorno), prosim (prego), hvala (grazie), sladoled (gelato), soba (camera) ecc. Si capisce l'italiano solo vicino alla frontiera. Avevamo però l'impressione che lì, oggigiorno, gli italiani non fossero molto graditi per vecchie storie di fascismo.
I laghi di Bled e Bohinj sono una fiaba. Le montagne attorno a Triglav (2864m) e nei dintorni di Kranska Gora sono splendide. Il mare a Portoroz mi ha un po' deluso perché non è diverso da tanti altri luoghi al mare: troppi hotel, troppa gente, troppo turistico, troppo caro ma una bella spiaggia di sabbia.
Piran sull' Adriatico invece è una preziosa perla. Le città all'est (Maribor, Ptuj, Brezice, Kostanjevica, Novo Mesta) e al centro (Skofja Loka, Kranj) sono delle bellezze medioevali dotate di tutto il conforto moderno. In questi posti, non ancora invasi dalla rumorosa e consumistica civiltà occidentale, ancora si respira un senso di serenità, quasi di poesia.
Le grotte di Postojna sono vaste, enorme e meravigliose. I fiumi sono di color turchese e si dice che è il sangue dei draghi. Alcune volte abbiamo valicato il confine con l'Italia (Tarvisio, Gorizia, Trieste). Che differenza! Mamma mia! Dopo la pace della Slovenia, Trieste mi è sembrata l'inferno con il suo traffico diabolico. La capitale, Lubiana, è simpatica, carina e respira ancora l'atmosfera di Maria Teresia e l'Austria. Ci sono tanti tanti giovani. È una città zampillante. Di notte si vedono nelle piazze i gruppetti di musicisti o di attori che sanno entusiasmare il loro pubblico in modo rilassante, simpatico e senza fare fracasso.
Spero davvero di poter tornare un giorno in Slovenia, un paese tranquillo e carino, fatto a misura dei fiamminghi... Questo desiderio però non implica che abbia tradito l'Italia. Non si possono paragonare i due paesi. L'Italia ha tanta cultura da offrire che, anche se andandoci cento volte, si scopriranno sempre delle nuove bellezze e , cosa importante, lì almeno si parla l'italiano, la lingua che abbiamo imparato con tanta fatica.
Spero, caro lettore, di non averti annoiato con il mio elogio. Ho soltanto voluto farti parte, sia in modo immaginario, delle mie riflessioni dopo un viaggio ben riuscito.
(Ghise Reekmans)
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